DIO SI E' FATTO UOMO, L'UOMO VUOLE FARSI DIO.
Verso quale postumanesimo?
DIO SI E' FATTO UOMO, L'UOMO VUOLE FARSI DIO.
Verso quale postumanesimo?
Presentazione
Il presepe propone un tema innovativo e audace, combinando simboli della tradizione cristiana con elementi del transumanesimo, un movimento che mira a superare i limiti biologici umani attraverso la tecnologia.
Si configura come una rappresentazione duale, in cui il livello tradizionale della nascita di Gesù si riflette su un livello futuristico e transumanista, con un messaggio visivo che mette a confronto speranza e progresso tecnologico.
Concept del Presepe
Il presepe unisce passato e futuro:
• La tradizione cristiana è rappresentata dalla Sacra Famiglia e dalla nascita di Gesù, simbolo universale di amore, speranza e solidarietà.
• La visione tecnologica mostra invece un mondo dominato dalla fusione tra uomo e macchina, dove:
• Gesù diventa simbolo del “post-umano”, l’essere potenziato che supera i limiti della natura.
• I pastori sono rappresentati come cyborg o robot senz’anima, simbolo di alienazione.
• La mangiatoia è sostituita da una capsula luminosa futuristica, attorno alla quale ruotano angeli-droni e una stella cometa trasformata in satellite dotato di intelligenza artificiale.
• I Re Magi, che assumono le sembianze di esponenti attuali del mondo tecnologico, portano doni tecnologici, simboli di conoscenza e progresso, come la biotecnologia e l’intelligenza artificiale.
Un grande specchio separa i due livelli, riflettendo la tradizione nel futuro e viceversa. Anche l’illuminazione sottolinea questa dualità: luce calda e naturale per la scena tradizionale, luce fredda e metallica per il mondo tecnologico.
Riflessioni filosofiche ed etiche
Il presepe non si limita a rappresentare la Natività, ma invita a riflettere sul futuro dell’umanità e sul rapporto con la tecnologia. Il transumanesimo, legato al concetto di singolarità tecnologica, prevede che l’uomo debba fondersi con le macchine per sopravvivere all’avvento di un’intelligenza artificiale sovrumana, come ipotizzato dal matematico Vernor Vinge.
Secondo questa visione, la tecnologia può potenziare l’uomo o, al contrario, alienarlo. Pensatori come Yuval Noah Harari in Homo Deus descrivono il rischio che l’uomo, cercando di diventare un “dio tecnologico”, finisca per essere controllato dagli algoritmi, riducendo sé stesso a un “algoritmo biologico”.
Anche Papa Francesco e Stephen Hawking hanno evidenziato i pericoli di una tecnologia priva di fondamenti etici, che potrebbe creare disuguaglianze sociali e svuotare la vita di significato. La felicità “programmata” tramite manipolazioni neurologiche e chimiche, pur eliminando il dolore, rischia di rendere l’esistenza priva di profondità.
Il Presepe come simbolo
Attraverso la contrapposizione tra calore umano e alienazione tecnologica, il presepe stimola domande su ciò che l’umanità vuole diventare:
• La tecnologia può servire l’uomo, migliorandone la vita, ma deve rispettarne la centralità.
• La ricerca di immortalità e di perfezione rischia di allontanare l’umanità dai suoi valori fondamentali, come la compassione, la solidarietà e la speranza.
Questo presepe diventa così un’opera contemporanea che non solo rivisita la tradizione natalizia, ma invita a riflettere su un futuro sempre più vicino, in cui l’uomo dovrà scegliere tra un umanesimo rinnovato o una completa disumanizzazione.
Le Riflessioni
Commenti
Dove si trova?
Il presepe è stato realizzato a Reggio Calabria nel quartiere di Gallico Marina.
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